Di contro, dopo aver sbattuto il mostro in prima pagina, per cortesia date pari spazio anche alla notizia che il bambino morsicato se l'è cavata ed è tornato a casa, nonché delle sue attuali condizioni fisiche. Non è piacevole restare con il dubbio sulla sorte di un bimbo così piccolo. Non era forse questo ciò che i grandi della carta stampata chiamavano dovere di cronaca?
Mi scaturisce spontanea una seconda riflessione, questa volta di natura animalista, sempre rimanendo nel pieno rispetto per la drammatica esperienza che i due piccoli hanno vissuto. Signori cronisti, vi siete mai fermati un secondo a riflettere sull'impatto che le vostre parole possono generare, ovvero sulle psicosi che avete il potere di scatenare presentando superficialmente fatti di cronaca come questi? Sapete quanti pittbul sono stati letteralmente scaricati nei canili come merce difettosa e vi giacciono in deposito nella ottimistica attesa di un'adozione, o più realisticamente di chiudere gli occhi definitivamente, dopo le notizie di attacchi all'uomo? Non sto parlando di pittbul mordaci o comunque aggressivi, ma di soggetti che fino a quel momento erano vissuti tranquillamente in casa e che la famiglia, spaventata da quelle notizie urlate sull'onda del sensazionalismo, non si sente più di tenere nel caso un giorno, chissà, forse, magari dovesse attaccare. Psicosi. Vogliamo dunque farla scattare questa volta anche nei confronti dei rottweiler?
Alcune razze, è vero, vengono selezionate enfatizzando caratteristiche comportamentali o morfologiche che le rendono più inclini alla guardia ed alla difesa, quindi all'attacco. Ma è anche vero che un cane cresciuto e custodito con competenza raramente crea incidenti.Voglio dare una mia piccola testimonianza. Congiuntamente con altri volontari del gruppo, un po' di mesi fa ho seguito il recupero alla figura umana di due rottweiler, Odessa e Soraya, presumibilmente madre e figlia. Per recupero alla figura umana intendo che questi due soggetti, provenendo da non si sa quale passato e quindi esperienze o traumi, erano molto diffidenti nei confronti degli umani e rifiutavano qualunque contatto, situazione che le rendeva potenzialmente pericolose.
Inizialmente siamo stati tutti molto attenti, è ovvio, a non fare alcun gesto o movimento che potesse essere frainteso dalle due, generando reazioni di attacco per autodifesa. Rispettando i loro tempi, le due bambolone hanno cominciato ad avvicinarci e a voler interagire nuovamente con la figura umana. Quando poi sono state considerate pronte, di nuovo serene, espansive ed equilibrate, le abbiamo messe in stato d'adozione. |