potrebbe eguagliare non prima del 2030, stando alle stime degli uffici tecnici e degli operatori del settore. Si consideri, inoltre, che l'opera consentirebbe di limitare drasticamente la dipendenza dal metano, agognato elemento di business economico che ormai è diventato il casus belli delle nuove strategie politiche internazionali.
     Pare che l'attuale amministrazione intenda inserire il piano delle opere in una prospettiva più ampia, che si innesti anche nei grandi temi legati all'inquinamento, oggi ineludibili. Il teleriscaldamento, dati alla mano, garantirà minore inquinamento ambientale e consentirà di ridurre l'approvvigionamento del petrolio come fonte di combustile tradizionale. L'impianto sarà, infatti, in grado di garantire una maggiore sicurezza nella distribuzione del calore, in quanto lo stesso verrà trasferito al circuito termico dell'edificio raggiunto e consentirà di circoscrivere i problemi delle canne fumarie, permettendo un consistente abbattimento dei costi di gestione. Il recupero dell'energia termica che andrebbe dispersa con il normale impianto di produzione di elettricità consentirà di alimentare la rete del teleriscaldamento con evidenti risparmi di energia primaria. Non è ardito qualificare tale progetto come ecosostenibile dal momento che la rete si svilupperà con posa di tubazioni interrate con impatto ambientale praticamente nullo e consentirà una produzione di calore attraverso l'acqua recuperata dalle centrali elettriche.
     È evidente che tutto ciò, seppur sintetizzato in una schematica ricostruzione, richiede una tempistica di medio lungo termine e Bergamo, al pari di altre realtà regionali, si è avveduta in ritardo della convenienza ed importanza di un'opera oggi necessaria e veramente alternativa. Tuttavia, le amministrazioni locali, se adeguatamente sostenute da quelle regionali, potranno svolgere un ruolo di primo piano nell'accelerazione del processo di adeguamento energetico, che consentirebbe di affrontare i problemi dell'inquinamento in modo più realistico e credibile.
     L'Unione Europea ha avallato il progetto ritenendolo di grande interesse ed immediatamente realizzabile, ragion per cui è lecito credere che l'organismo decisionale ultranazionale possa decretare l'erogazione dei fondi destinati al compimento di opere che coinvolgano più realtà cittadine e contribuiscano al raggiungimento di una duplice finalità, ovvero quella della progressiva riduzione dei fattori di inquinamento ambientale e quella, non meno importante, del risparmio energetico.

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