Abbiamo fino ad ora parlato di Confesercenti, ma vorremmo sapere anche che cosa rappresenta la Confcommercio. "Sono le due più grandi associazioni per i commercianti d'Italia" premette Riganello. "Noi e loro siamo amici e concorrenti: forniamo gli stessi servizi. Hanno anche loro dei depositi, ovvero le Cooperative di garanzia: funziona tutto allo stesso modo, l'unica differenza è che la nostra è a livello regionale, la loro a livello provinciale. Insieme, favoriamo l'evoluzione ed il benessere nella provincia."
Stringiamo il nostro interesse ai casi particolari. Perché un'azienda sana dovrebbe chiedere un finanziamento? "È semplice: innanzitutto perché non utilizza del tutto il proprio capitale, fatto che potrebbe costituire un impoverimento per la società. Inoltre un buon imprenditore cerca sempre di trovare il giusto mix tra il capitale proprio e quello fornito dal sistema bancario. Facciamo un esempio per capire meglio: se voglio comprare un automobile del valore di diecimila Euro e la casa produttrice mi dà la possibilità di pagarla ad un tasso molto vantaggioso, perché dovrei pagare tutto subito quando potrei dargliene solo tremila, pagare il resto con una rata mensile ed usare i settemila non sborsati per fare altro?" Siamo d'accordo, rispondiamo noi, ma i finanziamenti hanno un costo. "Certo, ma gli interessi passivi che ne derivano sono fiscalmente detraibili." ---Un fenomeno degli ultimi anni su cui ci vogliamo soffermare è il turn over nei piccoli esercizi, come bar e ristoranti: spesso i locali restano aperti poco con lo stesso gestore. Riganello giudica questo aspetto una ulteriore prova del fatto che il nostro sia un territorio sano: "L'imprenditore, quando ha fatto decollare la propria attività, la vende, ricavandone un guadagno. Ma non si ferma qui, va già a cercare un altro esercizio in cui investire. È un rinnovo per l'imprenditoria, non un deprezzamento, come può sembrare a prima vista. Diverso è il caso del negozio della via: l'imprenditore si crea una nicchia, commercia un certo tipo di prodotto, quindi non venderà mai l'attività. Se questo accade, è perché ha dei problemi."
Parliamo di prodotti cinesi chiedendogli che cosa pensa di questa invasione sul mercato e se ha reso la vita difficile ai nostri imprenditori. Riganello afferma che si trova in difficoltà solo chi non è stato attento prima, chi non ha "alzato le antenne" e badato a quello che stava succedendo. Coloro che hanno invece notato il fenomeno, si sono attrezzati, livellando la buona qualità dei loro prodotti ad un prezzo più basso, non perdendo clienti. "Tuttavia", ammette, "momenti difficili possono capitare anche alle aziende meglio gestite, poiché molto spesso i problemi non dipendo dalla gestione, ma da tutto quello che accade sul mercato.