Occorre però fare attenzione poiché non tutte le imposte risultanti dal modello Unico sono rateizzabili. Per quanto riguarda l'Iva dovuta a seguito dell'adeguamento alle risultanze degli studi di settore, le Entrate hanno chiarito che è preclusa la possibilità del versamento rateizzato in quanto non sarebbe riferibile né a un saldo, né a un acconto. L'imposta sostitutiva sulla rivalutazione dei beni d'impresa e delle partecipazioni deve obbligatoriamente essere versata in un'unica soluzione. L'imposta sostitutiva sulla rivalutazione delle aree fabbricabili e per l'affrancamento del saldo attivo di rivalutazione possono essere rateizzate in quote annuali nelle misure previste dalla legge 266/2005.
     Giungono dalla Corte Ue buone notizie per i contribuenti e non poche preoccupazioni per l'Erario dal contenzioso in essere sulla detrazione Iva sulle auto. Nelle sue conclusioni presentate il 22 giugno l'avvocato generale presso la Corte di Giustizia Ue ha in sostanza messo sotto accusa i limiti alla detraibilità dell'imposta sulle autovetture da molto tempo presenti nella normativa interna. Il contenzioso è però poco più che all'inizio e nonostante le premesse è per ora difficile ipotizzare senza incertezze l'esito finale. L'art. 19-bis, comma 1 lettera c) del dpr 633/72, prevede la totale indetraibilità dell'imposta afferente alle autovetture. A parziale rettifica di tale regola, l'articolo 30, commi 3 e 4 della legge 388 del 23/12/2000 ha ormai da tempo posto un limite a tale indetraibilità assoluta introducendo una percentuale d'imposta che può invece essere portata in detrazione dal contribuente. Questa seconda misura è sempre stata prevista in modo temporaneo e continuamente prorogata. La percentuale d'imposta ammessa è inoltre mutata nel corso degli anni.
     Anche i reati tributari rientrano tra quelli per cui scatta l'obbligo di segnalare le operazioni sospette. Una delle ultime precisazioni fornite dall'Uic riguarda proprio la segnalazione di operazioni sospette in relazione a reati tributari. La soluzione dell'Ufficio italiano cambi è che la rilevanza penale dell'illecito tributario assume spessore anche ai fini dell'obbligo di segnalazione delle operazioni anomale. L'UIC chiarisce, infatti, che le fattispecie oggetto di segnalazione sono quelle per cui il professionista abbia maturato il sospetto che il denaro, i beni o altre utilità oggetto dell'operazione richiesta dal cliente, possano provenire dai delitti di cui agli articoli 648-bis e tener conto del Codice Penale. La fattispecie delittuosa di dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti può integrare reato presupposto a quello di riciclaggio. Tale illecito può rientrare fra le casistiche oggetto di segnalazione come operazione sospetta. Peraltro gli articoli 3 e 4 del Dlgs 74/2000 contemplano delle fattispecie che assumono rilevanza delittuosa al di sopra di una certa soglia. Al di sotto di tale soglia, l'illecito perpetrato non costituisce ovviamente reato presupposto al riciclaggio.
     Per eventuali chiarimenti ed approfondimenti potete scrivere alla redazione oppure contattarmi direttamente tramite la mia e-mail:      gabbiadini@tim.it

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