I NUOVI ELENCHI TELEFONICI
                                 di Gaetano Marco Parisi

     Molti lettori si sono visti recapitare in questi giorni un modulo, proveniente dal proprio gestore di telefonia fissa o mobile, con un questionario sulla compilazione dei nuovi elenchi telefonici. Questo costituisce un passo importante per la tutela della privacy, previsto da alcune direttive comunitarie e che il nostro Paese compie per primo in Europa. Vediamo dunque le novità previste, alcune delle quali non sono del tutto intuitive o sono risultate poco chiare ad alcuni.
     Innanzitutto, dovremo decidere se essere inserirti o meno negli elenchi telefonici. Detta scelta era invero già prevista, essendo da sempre possibile inviare al gestore richiesta di non inclusione nell'elenco. Il nuovo sistema è però "mitigato" dalla possibilità, a nostra scelta, di essere comunque rintracciabili tramite il servizio di informazione abbonati, autorizzando il gestore a fornire i dati a chi ne faccia richiesta telefonica. Ciò consente di non mettere le informazioni che ci riguardano a disposizione di chiunque, ma di non essere comunque irreperibili a chi, conoscendoci, abbia necessità di contattarci. Per chi deciderà l'inclusione negli elenchi, sarà possibile sia ampliare che ridurre i dati disponibili rispetto a quanto accade oggi. Chi vuole una maggiore reperibilità potrà infatti chiedere la pubblicazione anche del numero di cellulare o dell'indirizzo E-mail. Coloro che invece vogliono essere rintracciabili telefonicamente ma tenere riservato il domicilio dovranno semplicemente chiedere di omettere tale dato. Per tutelare le donne dalle molestie telefoniche è stata prevista la possibilità di far pubblicare il cognome con la sola iniziale del nome, cosa che rende impossibile a uno sconosciuto l'individuazione del sesso dell'abbonato. Sotto l'aspetto dei disturbatori, appare invece discutibile l'opzione, ora concessa e destinata evidentemente ad agevolare chi fa un uso non corretto del telefono, di non permettere di risalire dal numero di telefono alla persona del chiamante. L'aspetto più concretamente incidente sulla nostra privacy e tranquillità quotidiana è però quello riguardante l'informazione commerciale: d'ora in avanti, infatti, dovremo dare espresso consenso all'uso del nostro indirizzo e numero di telefono per l'invio di pubblicità. Il nuovo elenco riporterà accanto al nostro nome il simbolo di una busta o di una cornetta del telefono, oppure entrambi o nessuno, a seconda che abbiamo dato o meno disponibilità alla ricezione di informazioni commerciali postali e/o telefoniche. Il problema della pubblicità non gradita sta assumendo ultimamente un certo rilievo, da quando la normativa sulla privacy ha notevolmente limitato la disponibilità di dati personali per i promoters. Chiunque poteva infatti prima d'ora pretendere di conoscere la fonte dei dati utilizzati ed esigerne la cancellazione, oltre a denunciare il reperimento illegittimo degli stessi. L'elenco telefonico era perciò diventato lo strumento principe per individuare il potenziale cliente. Allo scocciato utente che chiedeva al piazzista telematico di turno dove avesse preso i suoi dati personali, la risposta diventava infatti ovvia: "Sull'elenco del telefono, naturalmente! Siamo un'azienda corretta, noi!". Tutto ciò, finalmente, non sarà più possibile, colmando una falla nella legge di tutela della privacy. Chi avanzerà offerte indesiderate, dovrà ora indicare la fonte dei propri dati, se richiesto dall'utente e le sanzioni per i disturbatori saranno pecuniarie e penali.

 
 
 
 
 
   
 
 
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