IL TRIANGOLO DELLE BERMUDA
                                                     di Gaia Blandano

     Il "Triangolo delle Bermuda" è un'ampia area dell'Oceano Atlantico compresa tra le Isole Bermuda, la punta meridionale della Florida e le piccole Antille e prende il nome di "triangolo maledetto" a causa del lungo e famoso elenco di incidenti che vi sono accaduti e che hanno raggiunto il picco di più di mille vittime solo nel trentennio che va dal 1945 al 1975. Forse l'inizio della sinistra fama di questo luogo è rintracciabile nel lontano 1492, nei Giornali di Bordo delle tre caravelle di Cristoforo Colombo che sembrano riportare le seguenti informazioni: "Giovedì 13 settembre: in questo giorno, all'inizio della notte, gli aghi delle bussole si spostavano verso Nord Ovest, e alla mattina volgevano alquanto verso Nord Est (...). Sabato 15 settembre: al cominciar della notte videro cader dal cielo una meravigliosa striscia di fuoco, a quattro o cinque leghe dai navigli (...). Lunedì 17 settembre: i piloti fecero il punto, e riconobbero che le bussole non indicavano la giusta direzione; e i marinai se ne stavano timorosi e accorati, e non dicevano di che. L'Ammiraglio se ne accorse, ed ordinò ai piloti che allo spuntar del giorno tornassero a fare il punto, e, preso il Nord, trovarono che gli aghi erano buoni." Per quanto riguarda questi primi riscontri è possibile trovare imprecisioni e distorsioni, ma in tempi più recenti, gli incidenti documentati hanno ridimensionato notevolmente i rischi di errori, grazie a metodi sempre più sofisticati per la conservazione delle testimonianze e per la raccolta delle prove. Una delle caratteristiche che rende diverse le disgrazie accadute in quest'area da quelle che avvengono in altre parti del mondo è che di tutti questi incidenti non è rimasta traccia: nessun relitto, nessun superstite, mezzi e persone risultano ogni volta letteralmente spariti.
     Uno dei casi più conosciuti è sicuramente quello della "Mary Celeste". Nel 1872 questa nave venne avvistata da un bastimento inglese che la abbordò mentre andava alla deriva e la prese come bottino, senza porsi molti interrogativi sulla stranezza della situazione. Era tutto in ordine sulla nave, mancava nulla: cibo, acqua, mobili, suppellettili, effetti personali dell'equipaggio e dei passeggeri. Tutto sembrava al proprio posto, tutto tranne il fatto che la nave era completamente deserta. Nessun membro dell'equipaggio, nessun passeggero era presente a bordo. Sempre nella serie delle navi ritrovate inspiegabilmente abbandonate, troviamo il racconto del 1881 del capitano della nave americana "Ellen Austin". Viaggiando in pieno Atlantico del nord, in una regione che dovrebbe corrispondere al margine est del triangolo, la "Ellen Austin" incontrò un bastimento a due alberi chiaramente senza equipaggio. Anche questa volta era tutto in ordine, le vele erano ammainate ma perfettamente pronte per le manovre. Alcuni uomini della "Ellen Austin" vennero allora trasferiti a bordo del

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