madre di Frida, tuttavia un geniale artista di grande fama e per questo molto ricercato dalle donne, incontrò e conobbe Kahlo nel 1922, ma era troppo impegnato a passare da un letto all'altro per accorgersi di lei. Nel 1928 invece, quando la rivide, rimase sbalordito dal talento di quella "ragazzina zoppa" e nel 1929 si sposarono, nonostante le rimostranze di mamma Kahlo. Fu logico seguire Diego durante le importanti trasferte da artista internazionale e fece amicizia con molti artisti ed intellettuali, suoi amici, tra cui Tina Modotti, nata a Udine, attrice in piccoli ruoli a Hollywood, compagna di un noto leader comunista messicano e che aveva in comune con Frida il talento artistico, la passione sociale ed una grande intelligenza. Tina sarebbe divenuta una famosa fotografa.
     Come prevedibile conseguenza del loro amore nel 1930 Frida iniziò una gravidanza che, purtroppo, non poté portare a termine a causa delle lesioni riportate al bacino. In verità, in quell'occasione scoprì che non poteva avere figli.
     Il periodo di vita trascorso a Detroit fu da dimenticare per Frida. Il marito, completamente assorbito dal lavoro, non c'era mai ed avvolta dalla solitudine i suoi pensieri si concentrarono sul dolore per il secondo aborto avvenuto all'Henry Ford Hospital; ancor peggio fu dopo gli esiti degli specialisti ossei i quali, dopo averla visitata, le dovettero confermare l'impossibilità ad adottare un rimedio. In ogni caso, Frida maturava come donna e come artista, tanto che nel 1932 la stampa cominciò ad accorgersi del suo talento ed iniziò a chiamarla Frida Kahlo y Rivera, ovvero un'artista in piena regola.
     Tre sfere costituiscono la vita di Frida: quella lavorativa, soddisfacente, quella politica, condivisa con il marito ed unico mezzo comunicativo con lui, quella sentimentale, drammatica e deprimente. Alla morte della madre si affianca l'infedeltà di Diego, che inizia con la sorella di Frida, Cristina, e culmina con molte altre donne sempre più di frequente. Da moglie adorante ed innamorata, l'artista messicana diviene complice del marito politicamente e donna tollerante e consapevole del proprio matrimonio fallito, cadendo anch'ella nell'infedeltà a partire dal 1933, quando i coniugi Rivera tornano in Messico, con uomini e con donne, quasi come volesse vendicarsi di un uomo infedele ma che lei ancora amava. Ironia della sorte o della specie maschile infedele, Diego non tollerava le fughe dal letto della moglie, ostentando periodicamente iraconde scenette prettamente maschiliste, mentre Frida trovò l'amante perfetto per una vendetta meritata: Lev Trockij, un politico russo che aveva trovato asilo politico in Messico e che godeva di grande stima da parte di Diego.

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