Successivamente abbiamo contattato il Dott. Moroni (Ufficio Caccia e Pesca della Provincia di Bergamo) che, gentilissimo, ci ha dedicato 15 minuti del suo prezioso tempo per discutere di questo tema.
     Moroni ci spiega che fino agli anni '80 nel Serio si gettava di tutto, dalle tinture ai veleni più tossici: il fiume veniva utilizzato come ordinario scarico per qualunque sostanza. Dopo l'introduzione di alcune normative la situazione è cambiata, soprattutto dopo l'entrata in vigore nel 5 febbraio 1997 del Decreto Ronchi, con cui è stata imposta la depurazione delle acque dei comuni e, naturalmente, degli scarichi aziendali. Quindi, da quegl'anni in poi la condizione della fauna del Serio è sensibilmente migliorata. Lo dimostrano non solo le analisi chimiche, ma anche la presenza stabile dello Scozzone, pesce molto sensibile all'inquinamento, così come il Martin Pescatore. Anche la presenza di alcune specie di volatili come il Merlo Acquaiolo hanno dimostrato come oggi il fiume Serio stia bene.
     Il problema attuale, oltre all'atto criminoso dell'inquinamento, è la portata sempre più ridotta del bacino fluviale. Questo è dovuto alla richiesta di acqua per produrre energia elettrica e a tutti i servizi che, pur non compromettendone la qualità, concorrono a diminuirne il volume. "L'inquinatore furbo" dice Moroni "riversa nel fiume liquido venefico in occasione di forti temporali o di piene, cosicché, diluendo l'agente inquinante in grandi quantità d'acqua, ha molte meno probabilità di essere colto sul fatto. Il disastro accaduto il 22 febbraio è stato provocato dal fatto che l'inquinatore ha riversato il liquame in un momento di scarsa portata del fiume, annientando letteralmente l'ambiente faunistico da Albino a Ranica. Sono morti tutti i pesci, con loro i pesci più piccoli, quindi il loro cibo. Inoltre sono morte anche quelle specie di uccelli che si nutrivano di quei pesci. Insomma un disastro." Tutto questo per risparmiare qualche migliaio di Euro da sborsare per smaltire correttamente gli scarichi industriali. Il Moroni pensiero è che queste persone siano da considerarsi dei veri e propri criminali, perché il veleno non solo uccide gli animali, ma attraverso il flusso dell'acqua viene trasportato nel sottosuolo, dove il fiume alimenta le falde acquifere utilizzate per ottenere acqua potabile. Inoltre i campi vengono irrigati sempre con l'acqua del fiume. Moroni sostiene quindi che inquinare un fiume è come tentare di uccidere molte persone. Oltre a ciò, le sanzioni paiono del tutto inadeguate, poiché vengono calcolate in base alla quantità di veleno immessa, non alla reale entità del danno arrecato.

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