Il primo vino, un Moscato Fleckstein 2004 come aperitivo, vinellino di pronta beva, fruttato, forse troppo freddo, comunque dagli stessi Francesi non considerato granché. Il bicchiere per l'acqua, al posto del classico fondo piatto esterno aveva una semisfera, vi lascio immaginare l'equilibrio con il bicchiere pieno. Chiediamo al cameriere il motivo, magari una novità francese che non conosciamo, risposta fredda e distaccata: DESIGN. Arriva il secondo vino, Silvaner Willing 2004 bianco. A volte succede che mi si chieda qual è il vino più buono..La mia risposta è sempre la solita, quello che più ti piace, i vini hanno tutti le loro peculiarità, profumi diversi, sapori che ognuno di noi interpreta e comprende a suo modo, l'abbinamento posso consigliarlo, non cerco l'imposizione solo perché ho la fortuna di poter assaggiare molti vini. Raramente ho trovato vini cattivi, ne ho trovato alcuni che non incontravano il mio gusto, ad esempio non amo molto i nebbioli piemontesi o i riesling alsaziani, ma non mi permetterei mai di discuterne qualità e bontà, è solo un discorso di gusto personale.
     Tornando allo stellato e al secondo vino, mi sono dimenticato che tutti questi vini provengono dalla cantina del padre, così almeno mi è stato detto, ma forse nel 2004 il babbo era impegnato in altre faccende più importanti; in compenso il "vino" era semplicemente fetido, un insieme di puzze, di vernice, di uova marce, di tappo, ossidato, veramente una schifezza totale. Ci lamentiamo in maniera più che civile, e il cameriere ci risponde che lui si occupa solo dei vini rossi e non dei bianchi e se ne va. Altra richiesta ad altro cameriere, non risponde e sparisce senza farsi più vedere. La signora al mio fianco chiede che le venga cambiato il bicchiere in quanto non sporco, ma zozzo, niente da fare. La mia consorte si è ritrovata con un bicchiere sbeccato in due punti, ovviamente mai cambiato. Arriva il terzo vino, un pinot noir, non ricordo il casato anche se dubito potesse averne, senza arte né parte, il commento a tavola è stato unanime, meglio il Tavernello.
     Dulcis in fundo insieme al dessert "miracolosamente " compaiono i camerieri con dei bicchieri già riempiti da un ulteriore vino bianco, forse un Gewurztraminer ma al naso e al gusto praticamente nessuno riconosce nel "liquido" (lo definisco tale) i profumi e i sapori del vino tanto abilmente vinificato in Alsazia; ovviamente nessuno ci porta la bottiglia da vedere: forse che era alla spina? A questo punto..All'uscita, poi, nessuno si è degnato di presentarsi al guardaroba, ma un sano fai da te dopo un pranzo stellato è solo salutare.

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