Sostenere che hanno speso meno per il sociale dunque risulta essere una falsità, così come la voce che è stata diffusa secondo la quale hanno indebitato il Comune per costruire la Tangenziale Est. In realtà, di quei 100 miliardi di vecchie lire necessari per la realizzazione, il 30% proviene dalla Regione, un altro 30% deriva dalle obbligazioni ed il restante è stato ricavato cedendo le reti dell'acqua e del gas ad un'altra società del Comune, la Bergamo Infrastrutture. Perciò la Tangenziale non pesa sul bilancio del Comune.

     Veneziani ci snocciola cifre e conti sotto gli occhi. Forse è un po' per questa sua legittima volontà di dimostrare quello che dice che molti l'hanno definito "sindaco manager". Un'etichetta che potrebbe essere invece positiva, se vista con gli occhi di coloro che lo sostengono, nel suo vero e proprio senso come lavoro, realizzazione, concretezza. In fondo, il manager è colui che fa funzionare un'azienda. In questo caso, il Comune. Un vero spirito bergamasco, quello di Veneziani.

     "Signor Veneziani, è stato definito 'sindaco imprenditore' e poco incline al contatto diretto con i cittadini; come si difende da queste accuse?
     "A queste accuse rispondo dicendo che il nostro sistema democratico prevede una certa organizzazione. I singoli quartieri, le vie, i condomini, non sono gli interlocutori principali del Sindaco. Il cittadino singolo deve fare riferimento alla propria Circoscrizione, i cui membri sono stati eletti da loro stessi come previsto dal nostro sistema democratico. Queste organizzazioni locali sono in contatto diretto con il Sindaco."
     Il suo principale avversario, l'Avvocato Roberto Bruni, sostiene che farà del Comune la casa di tutti. "Sì, è giusto dedicare una parte del proprio tempo all'incontro con i singoli cittadini che esprimono difficoltà e problemi, ma non è assolutamente concepibile sostenere, come fa il mio avversario, che il Comune possa essere gestito come fosse un'assemblea, accogliervi tutti, ascoltare tutti. Bruni non ha mai fatto il sindaco, si deve rendere conto che non è così che funzionano le cose. Alla fine, anche dopo aver ascoltato tutti i pareri diversi, una decisione va presa e non si potrà accontentare chiunque, altrimenti non si può proseguire nel lavoro che un'amministrazione deve svolgere," sentenzia deciso Veneziani.