Assessore Bonomo, visto che ha accennato ai corsi di formazione, ci vuole raccontare quali cambiamenti hanno subito?
     "Non nego che questi corsi, ereditati anch'essi dalla precedente amministrazione, siano oggi per noi motivo d'orgoglio: le sedi in cui vengono svolti sembrano dei veri college." Afferma con aria soddisfatta l'Assessore e ci spiega che è stata istituita, in proposito, una specifica commissione di studio quattro anni fa. Tale commissione è rappresentata da tre istituzioni: quella sindacale, quella del lavoro ed infine quella dedicata ai disabili. Essa effettua una costante indagine di mercato per valutare quali saranno, per l'anno successivo, le professioni più richieste ed in base ai risultati, sono in grado di indirizzare le persone verso corsi specifici. Inoltre, aggiunge, è stata posta maggiore cura organizzativa alle "divisioni disabili ed extracomunitari".
     Riguardo a questo tema testé accennato, l'Assessore ha voluto entrare nei particolari in quanto ritiene essere di grande importanza per la provincia di Bergamo e quindi continua affermando: "Per quanto riguarda i disabili, noi siamo stati la prima provincia ad applicare e potenziare allo stesso tempo la legge n° 68 del 1999. Si è modificato un sistema in funzione da cinquant'anni, quello in cui i disabili venivano inseriti senza criterio nel

mondo del lavoro. Per rimediare, abbiamo dovuto richiamate 1500 persone con handicap e tramite un colloquio sono state esaminate le abilità residue di ognuna, mentre abbiamo messo in opera un sistema che permette all'azienda richiedente di ricevere un lavoratore in grado di poter espletare la propria mansione per quanto sia meno fortunato di altri. In tal modo, le persone sono assunte sulla base delle loro specifiche qualità e il risultato è stato che abbiamo triplicato l'inserimento del personale in lista d'attesa nel mondo del lavoro, mentre i tempi di attesa si sono notevolmente ridotti.
     Sorprendente l'opinione dell'Assessore riguardo agli extracomunitari, i quali, ci evidenzia, se cinque anni fa erano considerati un problema, sono visti oggi come una grande risorsa. "Il nostro mercato ha fame di manodopera extracomunitaria. Una volta erano solo il 6% degli immigrati ad aver un posto di lavoro. Oggi raggiungono il 25%. Abbiamo collaborato con loro, li abbiamo inseriti nei corsi di formazione, li abbiamo accettati in numero maggiore, anche se privi di diploma, garantendo così anche per le aziende un lavoro più serio e una migliore sicurezza". Conclude Bonomo.
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