IL BERLUSCA A MAASTRICHT: "ma.. i conti sono a posto... uffa!!!"
                                              di Graziano Paolo Vavassori

     Pil al 2.9 per fine 2004 e 2.7 per fine 2005. Non sto dando i numeri, queste cifre sono le percentuali che il governo italiano ha promesso di rispettare, per gli anni indicati, alla commissione europea. Sono percentuali rispetto al Prodotto Interno Lordo del paese, per le quali il trattato di Maastricht ha fissato una soglia massima del 3%. Mi ritengo una persona pratica e quando si tratta di politica non mi soffermo al partito politico, ma analizzo il lavoro svolto. Berlusconi ha sempre dimostrato i propri successi con i numeri, con i fatti dunque, numeri assolutamente veri ed inconfutabili, ma non avevo mai pensato a come questi numeri vengono ottenuti; così mi sono imbattuto in un vicolo chiuso da un muro, ma con due porte: una conduce ad atti diretti che migliorano di fatto l'economia del paese raggiungendo l'obiettivo stabilito. L'altra invece, pur nella più totale legalità, permette di raggiungere il medesimo risultato ma con metodi temporanei e sacrificando altri numeri. È proprio il caso del nostro prossimo "PIL".
     Durante l'ultima riunione dell'Anci (Associazione Nazionale Comuni italiani) Claudio Armati, Vicesindaco di Ponteranica e presidente dell'Acb (Associazione Comuni bergamaschi), ha mostrato il proprio sconcerto e la minaccia di disobbedire al governo nazionale per l'ultima trovata del ministro dell'economia Giulio Tremonti, che nella finanziaria 2004 ha previsto di ridurre del 10% l'erario statale ai comuni sopra i 5.000 abitanti per il prossimo triennio. A prescindere dalle riduzioni mirate degli anni scorsi e dal fatto che i comuni bergamaschi ricevono trasferimenti in misura inferiore alla media nazionale, questa ulteriore diminuzione delle entrate mette in ginocchio la microeconomia comunale. Questo anche perché non potranno essere portate a termine tutte quelle opere di infrastruttura già approvate ed, in alcuni casi, avviate basandosi su una determinata disponibilità economica. Lasciando stare il ricatto perpetrato da Armati, giusto o sbagliato che sia, questa decisione dagli alti livelli è logorante sotto tutti i punti di vista e si ripercuote cominciando dal singolo cittadino, che con le tasse contribuisce al gettito comunale. A questo punto viene messa la ciliegina sulla torta. Il comune deve rispettare gli impegni e chi lo amministra si vedrà costretto ad aumentare le tasse per fare fronte alle spese. Così, Berlusconi mette a posto i conti ed il PIL e diminuisce le tasse, che verranno poi aumentate dai comuni a causa del pezzo di pane loro tolto dallo stesso Presidente del Consiglio, ma non tutti lo sapranno ed il Berlusca salva la

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