CENTRALE IDROELETTRICA ENEL - ZOGNO (BG)
     Completata nel 1903, la centrale idroelettrica dell'Enel, ubicata in Zogno, al civico 44 di via Locatelli, non rappresenta soltanto un servizio con il quale si produce elettricità sfruttando le risorse della natura, ma è anche un monumento che ha attraversato quasi immutato il secolo scorso. Quasi in quanto fu danneggiato nel 1913 da un incendio e solo tre anni più tardi l'opera di ripristino è stata portata a termine. Dall'esterno un occhio esperto nota lo stile liberty con il quale il locale principale e quello più a monte, da dove scendono le enormi condutture per il passaggio forzato dell'acqua, sono stati realizzati. Sulle pareti, intorno alle sedi degli infissi, tre tipi di decorazioni connotano tutta la superficie esterna, mentre su quella a sud una meridiana getta sul muro l'ombra che, a seconda della stagione, evidenzia quando il sole tocca l'equinozio ed il solstizio. Peccato che parte dei disegni sono stati rovinati dal tempo e dalle piogge acide.

     In questa unica domenica all'anno in cui la centrale è aperta al pubblico, per visitare l'interno dei locali è necessario congiungerci con una guida, una delle tante guide dato che "sono molti i visitatori", afferma entusiasta ma già stanca la nostra accompagnatrice che si dirige verso l'entrata affiancata da un vecchio telefono riservato alle comunicazioni interne della centrale.
     In un ampio salone, quattro
turbine vengono mosse dall'acqua che conclude qui la propria corsa, dopo una lunga discesa nei quattro condotti forzati, uno per ogni impianto, mentre il generatore di elettricità, spinto in quanto coassiale alla turbina, contribuisce di fatto al notevole rumore che copre le parole della guida. Solo quando ci rechiamo nella sala comando finalmente si riesce a seguire le parole dell'accompagnatrice che ci mostra i pannelli di controllo. Sostanzialmente, il controllo elettronico si limita a monitorare la funzionalità della centrale, che lavora autonomamente; di fatti non c'è personale in questa sede. In caso di guasto o anomalia, gli interruttori scollegano l'impianto dalla forza motrice rappresentata dall'acqua ed i generatori si fermeranno da soli. Nel caso in cui, invece, il bacino idrico a monte dovesse calare troppo di livello, vengono chiuse in sequenza le tubature che forzano l'acqua verso la turbina, escludendo, a partire dal quarto, i generatori in funzione dell'acqua disponibile a monte.
      Tra due anni, questa centrale idroelettrica sarà oggetto di un totale ammodernamento, a cominciare dai quadri di comando che risalgono al 1977, fino ai generatori di corrente, i quali verranno soppiantati da più efficienti e moderni impianti che sfrutteranno comunque la risorsa idrica e che saranno integrati da pompe per il parziale recupero dell'acqua da immettere nuovamente nel bacino.
 
 
 
 
 
   
 
 
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