Gli schermi erano posizionati ovunque, come i microfoni e molte spie in carne ed ossa, che per salire di grado avrebbero ostracizzato chiunque ed in qualsiasi momento. Non si potevano eludere i controlli né, tanto meno, sfuggire alla psicopolizia. Tuttavia, il corpo centrale della narrazione è marcato dalla piena illegalità per quel mondo, che ci trascina frivolamente lontano in luoghi piacevoli e romantici. Difatti il protagonista s’innamora e viola le diverse norme, quando tutto ciò per noi lettori altro non può sembrare che la ribellione ad un sistema oppressivo ed annichilente.

     Il potere di coinvolgimento e di immedesimazione è evidente e gradevole, ma soprattutto ci fa riflettere sulla nostra situazione. Orwell aveva ragione? La risposta spetta ad ognuno di noi alla fine della lettura, ma la vera risposta va ricercata anche nel nostro stile di vita, forse troppo controllato da tutti i “controllori” nascosti, i quali nulla ci obbligano a fare oggi, ma forse un giorno saranno in grado di manipolarci senza che qualcuno se ne accorga e senza farsi cogliere sul fatto.

     Questo è il “Grande Fratello”; scopritene fattezze ed attitudini e dopo aver letto questo libro provate a non perdervi dentro questo labirinto dell’inconscio ed immaginate come sarebbe il mondo se fosse veramente diviso in due iperstati perennemente in guerra fra di loro.

     Solo la lettura accompagnata da una forte immaginazione può rivelare la natura di quest’opera che è stata la base di un film poco capace di riportare in vita queste sensazioni, mentre solo una forte speranza può aiutare a mantenere vivo nella memoria il pericolo che si può correre in una società, la nostra, immaginata cinquant’anni fa ma non del tutto lontana dall’assomigliarne. Lo stile secco ed elegante accresciuto da neologismi arricchiscono la narrazione veloce; talvolta la “neolingua”, linguaggio ufficiale dell’Oceania, dispensa concetti e definizioni per la nostra società.
                                                                               Gabriele Antonietti

 

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Gabriele, Antonietti, Letteratura, Straniera, 1984, George, Orwell, George Orwell